Il tappo perfetto
Il tappo perfetto

La chiusura di una bottiglia di vino incide sulla sua conservazione, quindi l’uso di un materiale piuttosto che di un altro rientra nelle scelte che ogni azienda vinicola adotta per dare ai propri prodotti un’impronta definita.
Il SUGHERO è il materiale più utilizzato. Elastico, impermeabile e duraturo nel tempo, consente una micro-ossigenazione del vino permettendo la sua evoluzione in bottiglia. I tappi in sughero più pregiati sono quelli in “monopezzo” che conservano intatta la struttura della materia prima, poi ci sono quelli “conglomerati” che hanno però una minore resistenza nel tempo.
Quando una bottiglia ha questa tipologia di tappo va conservata coricata in modo tale che il tappo sia continuamente bagnato dal vino e mantenga cosi la sua elasticità.
Negli ultimi tempi l’uso tradizionale del sughero si sta modificando, vuoi per la scarsità di riserve della materia prima, vuoi perché non è esente da rischi, come ad esempio il famigerato odore di “tappo” dovuto ad una muffa che colpisce il sughero stesso e che di conseguenza intacca e modifica il vino.
Il tappo SINTETICO, detto anche in silicone, è realizzato in materiali termoplastici, è elastico, atossico e sterilizzabile. Rispetto al sughero è più resistente in quanto non si sgretola e presenta l’enorme vantaggio di non essere soggetto a muffe.
La contropartita è una chiusura che non permette la micro-ossigenazione e quindi l’evoluzione del vino in bottiglia. Alcuni produttori stanno cercando di mettere a punto un tappo sintetico che presenti dei microfori, affinché si possa ovviare a scelte produttive che possono risultare limitanti.
Il tappo in VETRO bello e alla moda, è asettico e riciclabile. Come il precedente, non permette l’evoluzione del vino in bottiglia. Presenta un alto costo di produzione e necessita di bottiglie prodotte specificatamente per questa tipologia di chiusura.
Il tappo STELVIN, chiamato comunemente tappo a vite, è realizzato esternamente in alluminio ed internamente con una guarnizione. Queste caratteristiche permettono una perfetta tenuta ed asetticità, come il tappo sintetico, ma con il vantaggio di non dover usare un cavatappi, inoltre, da studi eseguiti, si è visto che questa tipologia di tappi consente una minima ossigenazione del vino in bottiglia, permettendo così l’evoluzione dello stesso negli anni. In realtà lo svantaggio peggiore del tappo stelvin rimane ancora il pregiudizio di molti consumatori nei suoi confronti, rimandando all’idea che una bottiglia con tappo a vite contenga un vino di bassa qualità.
Questa tipologia di tappo è molto utilizzata dai produttori del nuovo mondo come Australia, Nuova Zelanda e Sud Africa ma anche in antiche zone votate alla viticoltura come la zona della Mosella in Germania. Anche in Italia alcuni produttori stanno riconoscendo i vantaggi del tappo a vite e stanno convertendo la loro linea produttiva utilizzando questa tipologia di chiusura.
La ricerca del tappo perfetto però non si è ancora arrestata. Alcuni settori della ricerca si stanno orientando, in un’ottica “green”, alla produzione di tappi eco-sostenibili come ad esempio il tappo Green Line Nomacorc in biopolimeri ottenuti dalla canna da zucchero, totalmente riciclabile, con caratteristiche di ossigenazione adatte alle varie tipologie di vino.
Noi, da appassionati ed operatori del settore, continuiamo a seguire i progressi e gli studi che vengono fatti nel campo, mantenendo sempre come obbiettivo l’analisi critica della qualità dei prodotti a prescindere dalle scelte di ogni singolo produttore. È chiaro che, nonostante la condivisione di molti dei principi che sono alla base della ricerca di una chiusura alternativa al tappo in sughero, non possiamo restare insensibili alla nostalgica e romantica memoria dei gesti che accompagnano lo stappare una bottiglia.
Alessandra